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Il maestro Antonio e il suo Bibliomotocarro: così i libri hanno una marcia in più

Con il suo Bibliomotocarro ha percorso quasi 200mila chilometri per portare la cultura nei paesini più sperduti della Basilicata. Anche in quelli con soli due alunni in età scolare. Si chiama Antonio La Cava ed è un maestro in pensione di 77 anni.

“Ero fortemente inorridito all’idea che si potesse crescere in un paese di non lettori”

da Il Sole 24 ore

Le bambine e i bambini lo accolgono felici, sfogliano i volumi, alcuni li prendono in prestito e poi glieli restituiscono il mese successivo. Il suo progetto va avanti da più di 15 anni, ma non è stanco. A ripagarlo della fatica di viaggiare basta una domanda: “Maestro, quando torna la prossima volta?”

“Ma la biblioteca mobile non è dedicata solo ai bambini. Il maestro raccoglie anche i vecchi testi delle scuole elementari per regalarli agli anziani”.

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Per il suo impegno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito nel 2018 il riconoscimento di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

La sua missione ha anche a che fare con il voler ribaltare l’immaginario: “Il libro, simbolo aristocratico – racconta – deve diventare un simbolo democratico, popolare”. Per questo porta i libri nel suo motocarro, un mezzo che definisce “umile”, di solito usato dai contadini per vendere frutta e verdura.

Antonio La Cava prosegue il suo viaggio tra le contrade, per trasmettere ai bambini e alle bambine la gioia che provava lui da piccolo, quando la mamma spegneva la lampadina e si leggeva a lume di candela. Una risorsa, i libri, da riscoprire soprattutto nei momenti di fragilità. “L’aiuto lo troveremo leggendo favole e pagine di letteratura”.

Foto tratte da Wide