
Il futuro dell’acqua è nelle bottiglie di carta riciclata
Sono molte le aziende che negli ultimi tempi stanno studiando soluzioni innovative per risolvere il problema degli imballaggi di plastica. Uno su tutti quello dell’acqua. Se l’avvento delle borracce ha segnato una nuova moda green, restano molte le persone che utilizzano ancora bottiglie di plastica. Uno scorretto smaltimento di tali rifiuti comporta danni irreversibili all’ambiente terreste e a quello marino. La soluzione? Le bottiglie di carta riciclata.
Con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento causato dalla plastica, la startup indiana Kagzi Bottles, con sede a Noida, nell’Uttar Pradesh, ha creato un’innovativa bottiglia di carta, realizzata con un materiale compostabile al 100%, che rappresenta un’alternativa sostenibile ed economica ai flaconi e contenitori di plastica monouso.
Tio.ch
La start up indiana, in sinergia con l’università, si dedica da molti anni allo sviluppo di soluzioni alternative per affrontare questi problemi di interesse mondiale. Il nome Kagzi deriva dal termine hindi Kaagaz, che significa carta e che quindi racchiude il principio ecologico dell’azienda. Si tratta di un perfetto esempio di economia circolare, dove le materie utilizzate sono solamente di recupero e le soluzioni adottate per rendere impermeabile il prodotto finito, sono completamente vegetali.
Bottiglie di carta contro l’inquinamento
Ogni giorno vengono prodotte 220 milioni di bottiglie di plastica. L’80% finisce in discarica. Ci vogliono 450 anni perché ogni bottiglia si decomponga. Ogni bottiglia di plastica che abbiamo mai usato è ancora da qualche parte sul pianeta. Grazie alla fiducia dei nostri partner nel concetto, siamo riusciti a creare una bottiglia durevole, compostabile e una soluzione di produzione propria per le bottiglie di plastica monouso.
Samiksha Ganeriwal – Fondatore Kagzi Bottles
In parallelo, in Scozia, è nata Choose, grazie a James Longcroft. Si tratta di una bottiglia in carta riciclata che è in grado di decomporsi in tre settimane. All’inizio della sua carriera, il chimico britannico commerciava bottiglie in plastica personalizzate, regalandole ai cittadini. Lo scopo era quello di raccogliere fondi da investire in risorse idriche in Africa. L’attività risolveva un problema, ma ne creava un altro di proporzioni mondiali: l’inquinamento. Longcroft non ha esitato e ha sviluppato una nuova tecnologia.
Il rivestimento è la chiave. L’esterno è fatto con carta riciclata, ma l’interno doveva essere impermeabile, fornire resistenza in modo che la bottiglia conservasse la sua struttura e mantenesse l’acqua fresca, proprio come la plastica.
James Longcroft – Ideatore di Choose
La miscela impiegata per la realizzazione di queste bottiglie biodegradabili è composta da carta riciclata, paglia, canna da zucchero e giunco. Materiali che consentono un consumo responsabile nei confronti dell’ambiente, ma anche un risparmio economico sulle lavorazioni e sulle materie prime.

