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I canoni di bellezza al tempo dei selfie

In un mondo dove la bellezza esteriore sembra essere diventata la base di una vita felice, c’è ancora qualcuno che pensa sia necessaria una rivalutazione. Sempre più giovani, e non solo, passano le proprie giornate sui social network, davanti a dei modelli che la maggior parte delle volte risultano essere fuorvianti.

Questo perché nella comunità social, c’è un utilizzo sempre maggiore di filtri per apparire perfetti, senza imperfezioni. Ma che cos’è veramente la perfezione? si limita davvero ad un corpo plasmato sui canoni delle modelle del XXI secolo? Forse è il caso di rivedere tutto questo, anche in favore del fatto che questa ricerca della perfezione abbia causato e lo stia ancora facendo, non pochi disagi alla società.

Tra gli effetti negativi dei social media c’è quello di essere incentrati troppo sull’apparenza, l’immagine data sui social e l’aspetto fisico e di farci sentire inadeguati, tristi e non all’altezza se non corrispondiamo agli standard di bellezza proposti sui media.
Dove – Progetto Autostima

Come combattere la tendenza all’ossessiva bellezza

Quello che prima era un lavoro da professionisti come il Photo Editing, ora è alla portata di tutti. Senza particolari competenze è possibile tramite applicazioni ritoccare il proprio aspetto, sino a farlo diventare più simile possibile a quello dei modelli che si prendono ad esempio.

Ci sono però campagne come quella di Dove, che vogliono combattere questa tendenza. Un’inversione di rotta per celebrare quella che è la vera bellezza autentica. Un progetto che si avvale di supporter dell’eccellenza come Camilla Boniardi (in arte Cami Hawke), Sofia Viscardi (youtuber) e della psicoterapeuta Stefania Andreoli.

I risultati di una nostra recente ricerca evidenziano che le ragazze si scattano di media 14 selfie prima di postare foto di sé su social media, alla ricerca dello scatto perfetto. L’uso smodato dei filtri sui social media consente di alterare l’aspetto fisico delle persone reali riproducendo standard di bellezza irrealistici tramite l’uso di filtri capaci di manipolare o modificare le immagini come l’airbrush, i giochi di luce, il make-up.
Diregiovani.it

Non solo campagne a livello di azienda, ma anche i governi stanno mettendo nero su bianco la loro opinione. La Norvegia ha approvato una legge che obbliga gli utenti a segnalare l’utilizzo di filtri. La condivisione è una ricerca dell’approvazione e la credenza che questa possa essere ottenuta solamente attraverso degli inganni, deve finire. È possibile farlo attraverso la propria autostima.