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Chi ha ancora paura dell’eutanasia legale?

Un obiettivo: quello delle 500.000 firme entro il prossimo 30 settembre. Questo è quello che anima l’Associazione Luca Coscioni e che rende meno lontano un progetto importante come quello dell’eutanasia legale. Ma perché fa così tanta paura ad alcuni italiani questo discorso?

Impedire alle altre persone di prendere scelte personali per altri, non è una cosa che fa paura, ma nell’immaginario collettivo si crede che porre fine alla propria vita sia da considerarsi un atto codardo o una mancanza di fiducia verso la medicina e verso anche sé stessi.

La Corte costituzionale ha chiarito che l’aiuto al suicidio (art. 580 del Codice penale) non è punibile nel caso in cui la persona che lo richiede sia affetta da patologia irreversibile, capace di autodeterminarsi e tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale.

Io Donna

Questa liberà non è però concessa a tutti gli individui colpiti da malattia. Coloro che dipendono da trattamenti sanitari vitali non hanno il diritto al suicidio assistito come avviene invece in Paesi come il Belgio, la Spagna o l’Olanda. L’iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni vuole portare dinnanzi al silenzio del Parlamento questo tema scottante e difficile da trattare. Talmente difficile che inizialmente era stata negata la possibilità di sottoscrivere la propria firma mediante lo SPID.

Qui l’affare si fa grosso. Il #referendumeutanasia, oltre a renderci #LiberiFinoAllaFine, rischia persino di far uscire la democrazia italiana dallo scorso millennio, con la sottoscrizione #digitale. Oggi sono soddisfatto. Di brutto. #20luglio

Marco Cappato

Quello che non si riesce a far comprendere alle persone è che ogni giorno i malati terminali, si tolgono la vita in modi brutali, pur di porre fine alle loro sofferenze. Con l’eutanasia legale, questo problema verrebbe meno, e si avrebbe anche il supporto medico necessario a compiere questo atto senza incorrere in sanzioni legislative.

La raccolta firme per il referendum sull’eutanasia legale è un modo per sensibilizzare le persone alla comprensione del tema. Porre fine alla propria vita in modo consapevole è la successiva conseguenza ad un’esistenza passata a perdere progressivamente la dignità della vita personale. Oggi sono oltre 320.000 le persone che hanno aderito a questa corrente di pensiero, la metà della cifra necessaria per far si che il referendum finisca in Parlamento.

Il significato profondo dell’eutanasia. Un concetto ben diverso da sedazione palliativa e sospensione dei trattamenti, su cui è opportuno soffermarsi per evitare confusioni e fraintendimenti.

Vidas

Attualmente in Italia l’eutanasia è un reato, e nonostante sia iniziato un dibattito nell’ormai lontano 2016, ad oggi non si sono fatti progressi in merito. I sondaggi danno favorevole 70% la legalizzazione dell’eutanasia, resta da domandarsi il perché non venga trattato l’argomento.Firmare per questo referendum significa ridare voce in capitolo a quelle persone che non hanno altra scelta se non quella di mettere un punto alle loro sofferenze e che per troppo tempo sono state ignorate. La dignità e la libertà di scelta non si perdono con la malattia, questo è il messaggio importante da far passare.