
“Dove mangiare, dormire, lavarsi”. La guida per chi non ha casa o è in difficoltà
La Comunità di Sant’Egidio ha presentato la nuova edizione di “Dove mangiare, dormire, lavarsi” una guida con indirizzi utili per le persone che si trovano a vivere in strada a Roma. È la mappa di una rete di servizi pubblici e di servizi offerti da associazioni, comunità e parrocchie: mense, centri di accoglienza diurni e notturni, ambulatori, servizi comunali, centri di ascolto, centri di informazione.
A Roma prima della pandemia la Comunità aveva tre centri di distribuzione oltre la mensa di via Dandolo. Oggi sono 28. È solo un esempio dell’aumento del sostegno alimentare offerto da Sant’Egidio, non solo a Roma, ma in molte città italiane e del mondo. Un aumento che è significativo anche di una moltiplicazione delle forze di volontariato, di cui tanti sono giovani.
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È aumentata la povertà ma anche la solidarietà. Solo a Roma sono almeno 1000 i volontari in più rispetto al periodo pre-Covid. “Molti dei nuovi volontari sono giovani e giovanissimi che mettono a disposizione tempo e creatività” ricorda Marco Impagliazzo, presidente della Comunità.
La guida “Dove mangiare, dormire, lavarsi”, pubblicata e distribuita ogni anno da Sant’Egidio, è uno strumento fondamentale per chi è costretto a vivere in strada: “L’edizione attuale copre la città di Roma ma – spiega Impagliazzo – prossimamente verrà pubblicata anche in altre città italiane”.
La guida della Comunità di Sant’Egidio è dedicata a Modesta Valenti, donna che viveva alla Stazione Termini: “Il 31 gennaio 1983 si è sentita male ed è morta senza soccorso: il personale dell’ambulanza, arrivato in tempo, si rifiutò di prenderla a bordo a causa della sua sporcizia. Da allora, il 31 gennaio è diventato il giorno di memoria delle persone che sono morte per la strada. Su proposta della Comunità di Sant’Egidio, il Comune di Roma ha intestato a Modesta una via virtuale, Via Modesta Valenti, per l’iscrizione anagrafica delle persone senza dimora”.

