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Gustamundo, l’integrazione sociale ed economica passa attraverso la cucina

Un ristorante etnico ed etico e un progetto, nato nel 2017 a Roma, che ha come obiettivo quello dell’integrazione economica e sociale di rifugiati politici attraverso la cucina. Si chiama Gustamundo, nato da una idea di Pasquale Compagnone, ed è un ristorante in cui sono impiegati, come chef e responsabili di sala, donne e uomini che lavoravano nel settore della ristorazione nei loro paesi di provenienza.

Gustamundo offre opportunità lavorative e di sviluppo professionale a persone che vivono in condizioni di fragilità e a rischio emarginazione. “La diversità di origine e cultura è una fonte di arricchimento reciproco – raccontano gli organizzatori nella presentazione del progetto su GivingTuesday – È un” porto culinario” che ha attivato nel corso dei primi tre anni di attività numerose collaborazioni con partner strategici, come Cas e Sprar di Roma e dintorni, S.Egidio, Caritas, Centro Astalli e molti altri.

Dal suo avvio, il progetto ha coinvolto circa 60 Chef (di cui circa la metà donne) rifugiati politici, provenienti da diversi paesi del mondo come: Senegal, Mauritania, Mali, Costa d\’Avorio, Guinea, ma anche Siria, Afghanistan, Iran, Iraq. “In appena tre anni, Gustamundo ha rilasciato circa 200 CUD. Attraverso la partecipazione alle varie attività di lavoro (ristorante e catering), si è provveduto contestualmente, ad effettuare formazione professionale diretta per i beneficiari del progetto che ad oggi sono in grado, in maniera autonoma, di organizzare le varie attività professionali”.