#nonlasciamolesole
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#nonlasciamolesole: la solidarietà per le donne afghane

Un Paese sotto attacco, non solo militarmente, ma anche e soprattutto a livello umano. L’Afghanistan è un Paese che ha lottato per ottenere la propria libertà nel corso degli anni e che ora si ritrova con le donne in piazza, a reclamare i propri diritti. Quello che chiedono è di non essere emarginate, di continuare a partecipare alla vita politica e culturale della società. Nasce così #nonlasciamolesole.

Ogni donna in Afghanistan si chiede cosa ne sarà del suo futuro e della sua vita: questo non poteva e non può lasciarci indifferenti. Le donne afghane esistono. Together we stand!
Economy of Francesco

EoF è n movimento internazionale composto da economisti e imprenditori. Insieme a iniziative ed associazioni, si sono uniti anche loro nelle manifestazioni solidali con le donne afghane. Eventi che si sono tenuti in tutto il mondo e che hanno unito persone con culture e pensieri differenti sotto un’unica causa, quella della giustizia

La Fondazione Pangea è tra le prime che si è schierata in questa lotta ai diritti umani. Il nuovo regime minaccia la libertà delle donne, violando la loro vita, i loro ideali e loro sogni. L’obiettivo è quello di non retrocedere, ma mantenere e conquiste fatte nel corso del tempo, quando la lotta all’emancipazione ha dato grandi risultati. Pangea opera sul territorio Afghano dal 2003 e conosce bene l’evoluzione della società. 

#nonlasciamolesole diventa un inno alla difesa dei diritti al lavoro e allo studio di queste donne.

#nonlasciamolesole è un hashtag che ha riunito nelle piazze italiane donne di tutte le nazionalità con unico ideale, quello della libertà. Raccolte fondi, petizioni e campagne social sono diventate un mezzo virale di diffusione di questo argomento, molto sentito, ma al tempo stesso molto delicato.

Dopo l’arrivo dei talebani a Kabul per due notti non ho dormito pensando a come potevo aiutare le mie sorelle afghani. Ho chiamato la compagnia israeliana che gestisce la licenza commerciale del mio Airbus320 che ha accettato di metterlo a disposizione per andare a recuperare le donne e i bambini a Kabul-anche se non hanno contribuito per nulla e non mi hanno fatto nessun sconto sulle spese- poi ho cercato su internet un’associazione italiana che lavorasse in Afghanistan con progetti rivolti alle donne e ho trovato NoveOnlus.
Giovanna Foglia- Co- founder “Trust nel nome della donna” 

Le giornaliste italiane hanno dimostrato la loro solidarietà attraverso progetti di report narrativi per raccontare gli sviluppi della situazione. La rete Le Donne per le Donne ha pensato di attuare un piano di accoglienza per i rifugiati afghani. La solidarietà si può dimostrare in varie forme e l’impegno non manca.