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Officina Lara Facondi, “Oltre lo stereotipo”. Partecipa al bando

Sei un neodiplomato o neodiplomata?
Hai la passione per la scrittura e ti piacerebbe affinare le tue abilità?
Sei attento/a alle questioni sociali della realtà che ti circonda?

Fino al 17 luglio puoi iscriverti alla prima edizione dell’Officina di pensiero e scrittura dal titolo “Oltre lo stereotipo – Lara Facondi”, promossa da Associazione daSud e ÀP, Accademia Popolare dell’Antimafia e dei Diritti.

Con la partecipazione di tre docenti d’eccezione – Nadia Terranova, scrittrice finalista de Il Premio Strega 2019, Lorenzo Gasparrini, filosofo antisessista e dottore di ricerca in Estetica, e Giacomo Bendotti, sceneggiatore – potrai prendere parte a tre giorni dedicati alla riflessione sulla violenza della lingua e sulla delicatezza dell’ascolto e alla sperimentazione di un uso consapevole delle parole e della scrittura. Il tutoraggio durante le attività di scrittura sarà a cura della scrittrice Elvira Mujčić.

L’Officina si terrà il 27, 28 e 29 settembre ad ÀP nel corso della settima edizione del festival #Restart.

Consulta il bando completo 
www.apaccademia.it/officina-lara-facondi

Lara Facondi
è stata una giornalista con una laurea in psicologia che conferiva al suo sguardo una profondità analitica e una capacità di ascoltare e non semplificare le realtà che incontrava. È sempre stata attratta da vite che si trovavano ai margini della società, ma questo richiamo non nasceva da un desiderio voyeuristico di nutrirsi di storie difficili, bensì di quei margini l’affascinavano gli aspetti creativi, le modalità inventive di sopravvivenza in contesti difficili, la genialità e soprattutto le possibilità inesplorate. Agli inizi del suo lavoro si è occupata della comunità Rom con il desiderio di contribuire alla destrutturazione della narrazione dominante e dell’opinione comune. In seguito ha scritto di temi legati all’immigrazione, al sociale e all’antimafia. Ha seguito progetti di cinema e libri con ragazzi adolescenti, riflettendo su quest’età così liminale e straniera. In tutti i suoi lavori ha portato l’amore per i libri e per la scrittura, soprattutto quella degli altri.

Perché un’officina di pensiero e scrittura dal titolo “Oltre lo stereotipo”?
Nel 2018 la malattia sotto forma di un cancro è entrata nella vita di Lara costringendola a misurarsi con l’immagine della malata nella quale però non si riconosceva. Scriveva nel suo articolo Di cancro, guerrieri e mostri da combattere: L’ironia è invece l’elemento che spesso manca nella narrazione del cancroSe ne parla, quando se ne parla, spesso a voce bassa, con tono cupo. Si raffigura con uomini e donne senza capelli, il volto emaciato e gli occhi spenti, quasi sempre in un letto d’ospedale. Per carità c’è anche quello, ma sbagliato ridurre tutto a ciò che è una fase”. Come vivere la malattia sottraendosi allo stereotipo? Come vivere la vita nonostante la malattia? Perché come scrive lei, non si può ridurre un intero vissuto a una fase che certo c’è ed è quella conclusiva. Quale racconto cucirsi addosso per ritrovare se stessi nell’esperienza che si vive? Sono domande che hanno accompagnato gli ultimi tre anni di vita di Lara, dilemmi e questioni sempre in evoluzione, impossibili da risolvere irrevocabilmente, eppure vitali nel loro porre altri obiettivi e nuove opportunità di scoperta.

Non è solo la malattia a porci di fronte alla necessità di guardare oltre lo stereotipo. Basti guardare al modo in cui i media o la politica affrontano temi come l’immigrazione, il sociale, la povertà, la sessualità, l’antimafia. Lara sapeva benissimo che tutto si giocava nella lingua e nel modo in cui ci si rappresenta. Non sempre però si hanno gli strumenti necessari per leggere le situazioni in maniera diversa da quella stereotipata, ecco perché di un’officina in cui dare spazio e soprattutto tempo alla riflessione su se stessi, sullo stereotipo in cui si è relegati e provare a imparare a servirsi del linguaggio. Usare parole chiare ma non definitive. Trovare il termine preciso, ma non rimanere incastrati nella gabbia della precisione che esclude tutte le altre sfumature. Riflettere sulla violenza della lingua e sulla delicatezza dell’ascolto. Sono questi i ferri del mestiere che accompagneranno gli allievi con l’obiettivo di provare almeno per qualche giorno a immaginarsi come si è davvero.

tutte le info qui
http://bit.ly/fondo-officina-lara-facondi