
In Brasile nasce il primo pastificio gestito da lavoratori con la sindrome di Down
La sindrome di Down è stata troppo a lungo considerata come una limitazione, una mancanza che rende impossibile vivere una vita piena e felice. L’istituto UniDown, che da anni opera al fianco di centinaia di ragazzi con la sindrome di Down, ha dimostrato quanto questa visione sia sbagliata e assolutamente non veritiera.
A San Paolo in Brasile è stato aperto il primo pastificio gestito interamente da lavoratori con la sindrome di Down, che si occupano di ogni aspetto della produzione. Dalla realizzazione della pasta, al controllo delle materie prime, fino alla vendita e la commercializzazione. Tutto è lasciato alle sapienti mani di questi ragazzi, tra cui spiccano personalità che facevano già parte della famiglia UniDown.
L’aiuto della comunità è fondamentale per aprire la strada a tantissime nuove iniziative, realizzate appositamente per costruire un mondo più inclusivo e più sereno.
Il Brasile si è dimostrato essere uno dei Paesi più aperti, più pronti ad accogliere il cambiamento. In effetti, di recente è stata eletta la prima consigliera comunale con sindrome di Down, Marián Ávila.
Questo momento, che potrebbe sembrare un piccolo avvenimento, è in realtà una chiara dimostrazione di quanto la realtà stia cambiando, portandoci verso strade nuove e ancora inesplorate.

Com’è nata Vaticana
Il pastificio ha preso il nome di “Vaticana”, in onore della nostra Biblioteca Apostolica Vaticana, così da lanciare un messaggio di forte speranza e crescita. I lavoratori hanno già iniziato a produrre i primi formati, che saranno poi venduti a negozi locali e ristoranti; un grande traguardo per la comunità Down, che sta lentamente affermando la propria forza ed importanza.
Il Presidente dell’Istituto UniDown, Marco Berti, si è dimostrato incredibilmente soddisfatto del lavoro fatto dai suoi ragazzi. Il progetto è in fase di ampliamento, come rivela lo stesso Berti, con l’obbiettivo di aiutare quante più persone possibile. “Vaticana è un marchio di pasta che nasce bene per il suo carattere umanitario e aggregatore. Vogliamo unire volontari e aziende per dare un’opportunità di lavoro a persone speciali e alle famiglie più vulnerabili, in questo terribile momento segnato dal Covid-19″.
(foto: UniDown)

