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C’è un’edicola a Torino che spaccia cultura e welfare di comunità. E oggi è diventata anche Babbo Natale

È un luogo di incontro e di scambio. Dove è possibile aiutare gli altri o ricevere l’aiuto di cui si ha bisogno. Dove il vero patrimonio sono le buone relazioni che si riescono a coltivare. È la missione della Portineria di Comunità, nel cuore di Porta Palazzo a Torino: “tutti abbiamo necessità di una rete sociale per risolvere i piccoli, grandi problemi della quotidianità, come quei servizi di cui abbiamo necessità, dal fare commissioni in uffici pubblici, alla spesa, ad un posto dove ritirare il corriere”.

L’edicola della Portineria di comunità, Spaccio di Cultura, ha aperto lo scorso luglio: è il luogo di ascolto dei bisogni della comunità e dei suoi abitanti. È diventata un modello sociale e culturale, dove si pratica l’economia circolare di quartiere e dove si supportano le attività commerciali della città.

Lo Spaccio offre i servizi più disparati: dalla ricezione dei pacchi alla traduzione di testi in varie lingue, dalle pulizie alle riparazioni artigianali, per arrivare a servizi di supporto tecnologico, disbrigo pratiche e baby-sitting. Per accedere ai servizi è necessario diventare “abitanti” della Portineria attraverso una adesione con validità annuale. Attraverso questa associazione è possibile utilizzare lo Spaccio come luogo per il deposito di pacchi e chiavi e accedere a una rete di artigiani e liberi professionisti di fiducia. Gli abitanti della Portineria possono poi sottoscrivere degli abbonamenti che danno diritto a un certo numero di prestazioni dello Spaccio (6, 12 o 24 servizi a scelta tra quelli disponibili). I servizi possono anche essere acquistati singolarmente secondo le tariffe indicate sul sito dello Spaccio.

Percorsi di Secondo Welfare

Gli abitanti di cui la Portineria di Comunità vuole prendersi maggiormente cura in questo periodo sono i più piccoli, quelli che probabilmente hanno pagato il prezzo più alto di questo complicatissimo anno caratterizzato dalla pandemia.

“Abbiamo deciso che per Natale la Portineria, oltre a fare il suo lavoro, diventa un luogo con una buca delle lettere di Babbo Natale, dove i bimbi possono portare i loro desideri. Risponderemo a ognuno con un piccolo dono, tenteremo di esaudire i loro desideri”, così Antonio Damasco, della Portineria di Comunità, a Porta Palazzo a Torino. Qui si raccolgono i desideri dei più piccini, ecco come: “Le persone possono donare sul sito www.spacciocultura.it per dare a un bambino specifico il regalo richiesto. Arrivano tante mail e su whatsapp, ma stanno arrivando anche le prime letterine, e le donazioni, partite pochi giorni fa, hanno raggiunto 150 euro. Sono doni belli e semplici, dai peluche ai cellulari, fino ai trucchi per non rubarli più alle sorelle maggiori. Le lettere finiscono quasi tutte con il desiderio più grande, tornare a scuola a gennaio”.

Corriere.it

Lo Spaccio di Cultura – Portineria di Comunità è un progetto ideato da Rete Italiana di Cultura Popolare. È tra i 15 progetti di innovazione sociale sostenuti dalla Città di Torino, cofinanziati dall’Unione Europea – Fondi Strutturali di Investimento Europei – Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020, misura Torino Social Impact in partenariato con Ufficio Pastorale Migranti e Nessuno è straniero.