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La lotta allo spreco attraverso il baratto

In un mondo dove il consumismo è la regola base, Swapush riesce a distinguersi dalla massa. Serena Luglio, la fondatrice di questa rivoluzione dello shopping, ha creato questa piattaforma del baratto a Milano, proprio nella capitale della moda, dove i vestiti vengono concepiti come oggetti usa e getta.

Un’applicazione che permette di donare una seconda vita agli oggetti, scambiandoli con altri. Si riproduce dunque l’elementare forma di scambio che è il baratto, garantendo una vendita sostenibile che professa il Riciclo, il Riuso e il Risparmio.

Chiara Scarfò – Starthink Magazine

A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di trovarsi con regali indesiderati, duplicati o vestiti dalla taglia sbagliata. Quello che si è soliti fare è buttarli o riciclarli. Swapush vuole evitare tutto questo. Swap è un termine inglese che significa proprio baratto. Negli ultimi tempi sta prendendo piede, tanto che ad oggi, esistono diverse tipologie di scambio. 

Come spiegano le ragazze di Colletti Rosa i baratti di Swapush possono essere di tre tipi: un normale baratto dove un oggetto viene scambiato con un altro; un regalo, ossia un oggetto viene donato, senza pretendere nulla in cambio. Infine, c’è lo swap in pillole. Si tratta di una moneta virtuale che consente di scambiare oggetti, anche qualora non si trovasse un accordo nell’immediato e con quella persona specifica, insomma, concede una maggiore libertà.

Con gli eventi che hanno colpito il mondo negli ultimi tempi, Swapush si è evoluta, creando anche un’applicazione scaricabile su Android e iOS, in sostituzione agli eventi dal vivo. La stessa esperienza di un classico swap party è ora disponibile anche online con la stessa regola: eliminare forme di denaro reali. 

Swapush è un progetto autofinanziato che oggi, grazie all’impatto positivo che ha avuto sui consumatori, sta trovando finanziatori in tutt’Europa. I principi che stanno alla base di questo progetto sono nobili: una salvaguardia ad un pianeta che mostra segni di cedimento verso l’eccessivo consumo di beni. In questo modo si da una seconda esistenza ad oggetti che possono essere utili per altri.In più, ciò che resta in giacenza e che non viene scambiato, viene donato ad onlus che si occupano di distribuirlo a chi ne ha veramente bisogno. Una vera e propria economia circolare che preserva oggetti, persone e il pianeta stesso.