
Nascita di tartarughe in Italia: un nuovo record
Anno importante per la schiusa delle uova di tartarughe in Italia. Cresce ancora il numero di nidi che si affacciano sulle coste del Mediterraneo, l’anno scorso fissato a 250 e questa stagione destinato a crescere ancora di più. Un dato molto importante, considerando che 30 anni fa l’unico sito noto era quello di Lampedusa, presso la Spiaggia dei Conigli.
Oggi la situazione è decisamente cambiata e dalle spiagge italiane, da cui sta partendo un pacifico esercito di tartarughine appena nate, arriva un notevole contributo alla biodiversità del Mediterraneo. Le schiuse sono ancora in corso ma si stima che questa stagione di nidificazione porterà almeno 10 mila tartarughine «italiane» in mare.
MetroNews.it
Le concentrazioni maggiori di uova schiuse si riscontrano nelle regioni del Sud Italia. Il Cilento e la Calabria hanno da diversi anni il primato, ma i dati dimostrano che la nidificazione si stia spostando verso Nord. Queste novità interessano la riviera ligure e le coste spagnole e sono dovute anche ai cambiamenti climatici. L’innalzamento delle temperature ha reso insostenibile la nidificazione nelle aree a sud a favore di quelle più settentrionali.
Oltre a questo ci sono anche gli “effetti benefici” di importanti progetti di conservazione finanziati nel tempo con il Programma LIFE (Caretta caretta, Tartanet, Tartalife) che hanno visto Legambiente protagonista e che hanno consentito probabilmente di aumentare la consistenza numerica della popolazione.
Legambiente
Il ripopolamento delle tartarughe in Italia
Una nota di merito a questo ripopolamento va fatta a favore delle associazioni scientifiche ed ambientaliste. I volontari che si occupano del monitoraggio delle coste, i Tartawatchers, sono i fautori del destino delle tartarughe. Grazie al loro operato si riesce ad assicurare un controllo e una sorveglianza ai nidi.
Ci siamo davvero impegnati tanto quest’estate, abbiamo sacrificato il nostro tempo libero ma non ha prezzo poter osservare i tartarughini andare verso la battigia e prendere il largo in mare. È un momento tanto emozionante quanto spettacolare. Continueremo a seguire la nascita dei tartarughini nei prossimi giorni.
Volontari addetti al controllo dei nidi delle tartarughe
Un programma che è servito a salvaguardare questa specie, ma che ha intenzione di occuparsi anche degli altri pericoli che gravitano sull’ecosistema marino in cui andranno ad immettersi le tartarughe. Predatori, imbarcazioni, inquinamento plastico. Sono molti i problemi, ma grazie all’operato dei volontari, è stato garantito uno spazio pulito e privo di inquinamento acustico e luminoso per far nascere le tartarughe marine in un ambiente idoneo e salubre. Non resta che attendere i futuri sviluppi di questo ripopolamento della biodiversità del Mediterraneo.

